Ci tocca anche Vittorio Sgarbi chiuso: il flop della prima puntata stronca il programma sul nascere

Ci tocca anche Vittorio Sgarbi, il programma dell’omonimo critico d’arte e politico, è stato chiuso dopo il flop di ascolti della prima puntata: un imbarazzante 8,3% di share per due milioni di spettatori, circa la metà dei risultati ottenuti solitamente da Rai Uno nella fascia oraria della prima serata, peggio di qualsiasi altro canale Rai o Mediaset.

L’idea era buona, uno studio veramente bello ed anche i temi trattati non erano male, ma la trasmissione è sembrata lenta, troppo lenta. Il lungo monologo del Vittorio nazionale ha “stroncato” l’attenzione del pubblico e troppo, troppo egocentrismo.

Divertente il ritorno in tv dello storico compagno dei tempi di Sgarbi Quotidiani, Abramo Orlandini, l’uomo che in silenzio accompagnava ogni puntata dello storico programma di canale 5, che entrando in studio con una capra ha scatenato l’ilarità del pubblico che è esploso in un corale “Capra, Capra, Capra”

Dopo che i vertici della Rai hanno proibito a Vittorio di affrontare il tema “Dio”, lui ne ha scelto un altro non meno difficile: il “Padre”. Dunque via con l’elenco degli uomini che l’hanno ispirato: il grande critico d’arte  Zeri, appunto (da commuoversi quando diceva: le donne più brutte sono quelle degli intellettuali); Francesco Cossiga; Pasolini; Walter Chiari e  altri. Tutte grandi idee, tutti spunti eccezionali, accompagnati da una scenografia straordinaria che raffigura La scuola di Atene di Raffaello e dalle incursioni di Morgan.

Insomma, un programma che se fosse stato gestito in modo diverso avrebbe di certo segnato un punto alto della televisione italiana. Forse, e diciamo forse, se si avesse affiancato a Sgarbi un partner adatto le cose sarebbero andate diversamente, ma così è stato e a noi non resta che dire una sola cosa al buon Vittorio “Capra, Capra, Capra” (ovviamente ironicamente e con un pizzico di solidarietà)