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Era solo un ragazzino, Samuel Brinton, quando si è accorto di essere attratto dal sesso maschile. Tutto è cominciato quando alcuni suoi amici sono riusciti a mettere le mani su una rivista Playboy e lui si è accorto di non aver provato eccitazione sessuale guardando quelle ragazze nude. Confuso da quelle sensazioni, il ragazzo ha fatto l’errore fatale di chiedere consiglio al padre, un missionario della chiesa Battista dello Iowa. Samuel non poteva immaginare cosa lo aspettava da quel momento in poi.
Il padre ha picchiato il ragazzino, dodicenne, tanto da farlo finire in ospedale ma non è finita qui la sua tortura. Samuel è stato malmenato regolarmente, prima che venisse sottoposto ad una “terapia” da brividi.
Gli è stato detto che aveva l’AIDS e che era ormai l’ultimo gay rimasto in tutto il Paese, dato che il governo aveva sterminato tutti gli altri, e quindi rischiava di essere ucciso nel caso fosse scoperto.
Come se non bastasse il terrore suscitato nell’animo del ragazzo, gli sono state mostrate immagini di uomini che si abbracciano. Nel frattempo, quasi fosse dentro la pellicola di Arancia meccanica di Kubrick, il ragazzo doveva tenere in mano dei cubetti di ghiaccio, così da associare l’intimità maschile al dolore fisico. Sempre mentre era sottoposto a immagini simili, il ragazzino veniva bruciato e scottato, veniva risparmiato solo quando guardava foto di uomini e donne.
Ma il “mese dell’inferno” doveva ancora arrivare: aghi per l’elettrocuzione gli sono stati infilati nelle dita, con scariche di elettricità che partivano mentre gli venivano mostrate foto di uomini in atteggiamenti espliciti. Dieci anni dopo, la famiglia lo ha allontanato e scomunicato, quindi Samuel ha deciso di raccontare le torture subite dalla comunità dei Battisti del sud.
Samuel è stato intervistato dal gruppo I’m From Driftwood,…. continua a leggere
Fonte: LEGGO.IT
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