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“Berlusconi mi fa tristezza. Non riesco a vedere in lui il dittatore che molti indicano, il soggetto contro il quale il popolo si dovrebbe sollevare”, queste le dichiarazioni di fuoco rilasciate da Jovanotti al mensile Max. “Bisogna guardare a chi oggi ha vent’anni e di Berlusconi se ne strafrega, sono loro la speranza. L’Italia è tutta da rifare”. Poi Jovanotti parla del suo concetto di libertà: “Molte delle mie canzoni hanno a che fare con il concetto di libertà perchè rimane la cosa fondamentale sulla quale ragionare. Cos’è la libertà, però, rimane una questione aperta e credo che lo rimarrà a lungo. Io mi ci arrovello, ci giro intorno, ne avverto la forza”, prosegue il cantante parlando della musica italiana: “Solo in Italia la musica è stata divisa in cantautorale e leggera. Cantautore è una parola che esiste soltanto in Italia e che è stata inventata per dividere i buoni dai cattivi. Infatti hanno distribuito patenti politico/musicali che il tempo per fortuna ha reso ridicole. Una canzone forte è il risultato di più elementi, un mix di testo, melodia ed armonia”.
Infine, Jovanotti ha concluso definendo il rapporto tra Arte e provocazione e Arte ed egoismo: “La provocazione mi piace quando è inconsapevole, spiazzante ed imprevedibile. Gli Artisti provocano per natura. Però se la provocazione diventa un mestiere perde autenticità. Un Artista è come una donna sempre incinta alla quale si permette tutto o quasi ma bisogna che ogni tanto partorisca qualcosa di umano. L’egoismo è tollerabile all’infinito nella sua arte, non nei rapporti umani”.
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