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Aboliamo le province: inutili, costose e covo per la casta

22-07-2011

Aboliamo le province: inutili, costose e covo per la casta

«Ci sono invece tante altre Province che non servono, che hanno debiti enormi e continuano ad accumularne. Quelle sono da eliminare. Stabiliamo un limite temporale: due anni. Se entro quella data queste Province non avranno messo i conti in ordine e non avranno i bilanci in pareggio, allora andranno abrogate. Dimostrino di farcela, altrimenti su di loro calerà la scure», questo è il parere di Roberto Formigoni, presidente della regione Lombardia, in merito alle province italiane. Stando a quanto riporta “Libero”, i dati di bilancio i 100 distretti amministrativi hanno bisogno, per funzionare, di oltre 8,228 miliardi di euro l’anno. Tra addizionali e imposte provinciali gli amministratori provinciali riescono a drenare circa 5,113 miliardi di euro. Ma per far quadrare i conti servono almeno altri 3 miliardi, e senza considerare gli eventuali investimenti. Da queste statistische emerge dunque che soltanto la Provincia di Milano riuscirebbe a far fronte alle competenze con le tasse. Seguono, a breve distanza, solo le Province di Roma e Verona.

 

 

Poi si consideri, che per cercare di galleggiare sull’onda debitoria, gli enti locali si sono buttati sui derivati: una zavorra per i conti di 476 Comuni, Province e Regioni. Gli enti locali hanno in bilancio totale derivati per un valore di 33 miliardi. Solo le Province sono vincolate per 38 enti per 113 contratti a questo strumento finanziario: contratti per un capitale nozionale di 3.053.473.723 euro, cioè quasi il 10% della finanza spazzatura in Italia. Lo Stato, in tutto questo caos, ha un debito nei confronti delle Province che ammonta quasi a 3 miliardi di euro. Abolire le Province, inutili e covo per i privilegi della “Casta”, a questo punto potrebbe essere la scelta migliore.

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