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“Amy è stata la figlia e l’amica migliore che potevamo avere. Sapere che è morta felice ci fa stare tutti meglio”. Queste le parole di Mitch Winehouse, padre di Amy Winehouse morta sabato scorso: “Aveva vinto la battaglia con la droga tre anni fa, da anni non era così felice. L’ultima volta che mi ha chiamato aveva trovato una scatola di vecchie foto di famiglia e mi aveva invitato a guardarle con lei. Parlammo tre volte in un giorno. Era molto eccitata”.
Dunque, sentendo queste parole, dovrebbe essere abbandonata la pista che portava al suicidio. Sempre secondo il padre, la battaglia di Amy adesso era quella contro l’alcolismo: “Aveva appena finito tre settimane di astinenza”, ha detto l’uomo, che ora ha creato una “Amy Winehouse Foundation” per aiutare chi si batte contro le dipendenze di ogni tipo. Nel frattempo, dopo la morte, gli album di Amy Winehouse hanno ripreso a scalare le classifiche. Secondo i dati diffusi da Nielsen SoundScan, “Back to Black” è tornato al nono posto nella classifica degli album, con 37mila copie vendute negli Stati Uniti la scorsa settimana, con una parte delle vendite composta da download digitali. Nella scorsa settimana sono state scaricate ben 111mila tracce della cantante, con un incremento del 2mila per cento. La canzone più scaricata, è la hit “Rehab”.
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